Genere e culture politiche dagli anni Settanta a oggi

Aula Brunetta, Palazzo Wollemborg. Via del Santo, 26 - Padova

20.05.2019

Lunedì 20 maggio alle ore 12.30 presso l'Aula Brunetta, Palazzo Wollemborg. Via del Santo, 26, nell'ambito dell'insegnamento di Storia delle donne e di Genere della prof.ssa Paola Stelliferi,  Alessandra Gissi (Università Orientale di Napoli), Lorenzo De Sabbata (EHESS-Ecole des hautes études en sciences socialese), Paola Stelliferi (Università degli studi di Padova-Università degli studi di RomaTre) e Stefania Voli(Scuola normale superiore di Pisa) terranno il seminario "Genere e culture politiche dagli anni Settanta a oggi", a partire dal n. 287/2018 di «Italia Contemporanea» a cura di Alessandra Gissi e Bruno Bonomo.

 

«La sezione monografica si compone di tre articoli di studiose/i che esplorano — da angolature diverse — il nesso tra genere e culture politiche in riferimento alla storia d’Italia dagli anni Settanta a oggi. Paola Stelliferi indaga il complicato rapporto tra la “nuova sinistra” e il femminismo, mostrando come le organizzazioni rivoluzionarie sorte nel clima della mobilitazione studentesca e operaia che raggiunse l’apice con il Sessantotto e l’autunno caldo abbiano metabolizzato a fatica l’impatto del movimento delle donne. Ancor più difficile risultò costruire una relazione proficua con esso, anche in virtù della tendenza a riproporre schemi e assunti ereditati dalla cultura politica della sinistra storica. Attraverso l’analisi di un variegato corpus di scritture autobiografiche di militanti pubblicate a partire dagli anni Ottanta, Lorenzo De Sabbata traccia un quadro delle rappresentazioni di donne protagoniste della lotta armata, evidenziando in particolare i riferimenti ambivalenti al femminismo e le diverse declinazioni del rapporto tra personale e politico, dimensione privata e sfera pubblica che emergono dalle scritture maschili e femminili. Stefania Voli, infine, ricostruisce i vari passaggi del dibattito che condusse all’approvazione nell’aprile 1982 della prima legge italiana “in materia di rettificazione di attribuzione di sesso”, concentrando l’attenzione sui rapporti tra la soggettività delle persone trans, i saperi medici e le culture politiche istituzionali ed extraistituzionali, espresse rispettivamente dai partiti rappresentati in Parlamento e dai movimenti impegnati nelle lotte per la liberazione sessuale e i diritti civili».