Presentazione del volume: Squadrismo e squadristi nella dittatura fascista

Aula Bortolami, Palazzo Jonoch Gulinelli, via del Vescovado, 30

21.05.2015

Giovedì 21 maggio 2015 alle 17.00 il Centro di Ateneo per la Storia della Resistenza e dell'Età contemporanea ed il DiSSGeA organizzano la presentazione del volume di Matteo Millan Squadrismo e squadristi nella dittatura fascista, Viella, Roma, 2014. Ne discuteranno con l'autore Richard Bosworth della Oxford University e Giulia Albanese dell'Università di Padova.

Introduce Carlo Fumian (Università di Padova).

 

Roma, 1° novembre 1922. Sono passate solo poche ore dalla marcia su Roma, e il neo-presidente del Consiglio Benito Mussolini promette l'immediata smobilitazione di tutte le squadre in nome del ripristino più rigoroso dell'ordine pubblico. In realtà, la conquista del potere non segna affatto la fine dello squadrismo né della violenza. Sia che vengano arruolati nelle unità della nuova Milizia Volontaria oppure che agiscano sotto le spoglie dei circoli rionali o dei gruppi sportivi, gli squadristi continuano a giocare un ruolo decisivo nella scena politica italiana. E quando il regime, anche per merito delle sue camicie nere, sarà abbastanza forte da imporre una dittatura a viso aperto, squadrismo e violenza non verranno mai meno. Attraverso il ricorso a nuove fonti, questo libro propone una visione innovativa del ruolo dalla violenza squadrista negli anni centrali della dittatura mussoliniana. Le vicissitudini dei protagonisti dello squadrismo sono indagate a tutto tondo: dalle camicie nere condannate al confino di polizia, al pari dei tanto odiati antifascisti, a coloro che sulla pratica della violenza e sul mito dello squadrismo hanno scommesso tutta la loro vita.


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